venerdì 31 maggio 2019

Gli ignavi

"Per me si va ne la città dolente,
Per me si va ne l'etterno dolore,
Per me si va tra la gente perduta[...]"

Ed eccoci qui, davanti alle porte del vero e proprio inferno. Ancor prima dell'ingresso possono essere udite le urla sofferenti dei dannati dolenti.
Perciò, "lasciate ogni speranza voi che entrate".

"Questi sciaurati, che mai non fur vivi,
Erano ignudi e stimolati molto da mosconi e da vespe ch'eran ivi.
Elle rigavan lor di sangue il volto, che, mischiato di lagrime, a' lor piedi da fastidiosi vermi era ricolto[...]"

I primi dannati che incontriamo sono gli ignavi, anime che in vita non hanno saputo scegliere ne il bene ne il male. Questi sono nudi e rincorrono un'insegna, punti sul viso da vespe e il loro sangue è raccolto da vermi ripugnanti.

Gli ignavi del mondo dantesco e gli ignavi del mondo moderno.
Nel canto III della "Divina Commedia", Dante colloca le anime degli ignavi che durate la loro vita hanno deciso di non rischiare, scegliendo ne la strada del bene ne la strada del male. Dante li disprezza profondamente perché nella vita non avevano compiuto ne azioni negative ne positive. Gli ignavi, sfortunatamente, esistono tutt'oggi: è difficile nella nostra società avere un' opinione ben precisa, soprattutto se quest'ultima tratta argomenti considerati "non convenzionali".
Lo spirito critico può far distaccare però dal gruppo. Gli ignavi dei giorni nostri sono coloro che cercano di non assumersi responsabilità, nascondendosi dietro a terze persone; come allora, anche oggi gli ignavi rinunciano all'esercizio del "libero arbitrio" che secondo Dante, è la qualità più alta dell'uomo.

Il buio: La lunga notte di Stefano Cucchi

"Quando si tratta della verità e della giustizia, non c'è distinzione tra grandi e piccoli problemi, perché i principi generali che riguardano l'azione dell'uomo sono indivisibili."
Cit. Albert Einstein

È innegabile che la "Divina Commedia" riesca ad essere presente in molti fenomeni della vita attuale: è il caso di Stefano Cucchi, che ha vissuto sulla "Sua pelle", l'inferno dantesco. Arrestato a Roma il 15 ottobre del 2009, condotto in carcere e mai più uscito vivo. Un corpo entrato integro sotto la custodia di uomini dello Stato e finito cadavere.
A rendere giustizia a questa vicenda è stata la giornalista Floriana Bulfon che attraverso un graphic novel ha voluto raccontare tutti gli avvenimenti processuali con l' obiettivo di sensibilizzare anche un pubblico più giovane.

TRAMA: Presunte bugie, depistaggi, verbali 'corretti' e relazioni falsificate. Gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi e gli oltre 9 anni di storia processuale, fino all’ ultima testimonianza del carabiniere che ha ammesso il pestaggio accusando dell’aggressione i suoi due colleghi.



Qui sotto vi alleghiamo il link della storia di Stefano Cucchi :https://www.tpi.it/2019/02/20/stefano-cucchi-storia/

Gō Nagai: Il mangaka


Nonostante la "Divina Commedia" sia stata scritta circa sette secoli fa, l'opera conserva un' attualità straordinaria. Basti pensare che molti autori si sono cimentati nel riadattarla in chiave moderna per far appassionare i giovani a questo capolavoro della letteratura italiana.
Uno di questi autori è Gō Nagai che ha deciso di riadattare la "Divina Commedia" in un modo un po' particolare: un manga.
Il manga si intitola "La Divina Commedia" (Dante Shinkyoku) e per disegnarlo ha preso ispirazione dalle illustrazioni del pittore Gustave Doré, che nell'Ottocento illustrò la famosissima versione dell'opera.
L'opera è stata pubblicata in Italia da D/Visual tra il 2006 e il 2007, e da Jpop nel 2014.



Oltre a scrivere "La Divina Commedia", Gō Nagai più di venti anni prima scrisse il manga incompleto "Mao Dante" del 1971. Il manga tratta le vicende di Ryo Utsugi, un giovane studente che viene posseduto dal demone di Dante e si ritrova coinvolto in un conflitto millenario.
Come già detto in precedenza, inizialmente fu lasciato incompleto però poi fu ripreso e portato a termine tra il 2002 e il 2003 dallo stesso Gō Nagai con il titolo "Shin Mao Dante". Fu pubblicato in Italia prima dal Granata Press e poi Dynamic e fu suddiviso in due grandi tankobon (libro a brossura) che furono esauriti.
Fu ristampato nel 2008 da D/Visual, che pubblica successivamente nel 2009 in suo sequel:"Mao Dante-Nuova serie in 4 volumi". Nel 2002 fu pubblicato in Italia dalla Dynit un anime tratto da questo manga composto da 13 episodi.





VI ALLEGHIAMO DELLE NOTIZIE SULLA VITA DI GŌ NAGAI: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Gō_Nagai


La Divina Commedia: Gō Nagai

Pronti per il viaggio

"Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura
Chè la diritta via era smarrita."

Ed ecco che

"Ed ecco, quasi a cominciar de l'erta,
Una LONZA leggiera epresta molto [...]

Ma non si che paura non mi desse
La vista che m'apparve d'un LEONE [...]

Ed una LUPA, che di tutte brame
Sembiava carca nela sua magrezza [...]"

Ed eccoci smarriti nella selva oscura. Fate attenzione alle tre fiere brutali, che si avvicinano con sguardi famelici e inesorabili. La LONZA, che simboleggia la lussuria, si avvicina elegante e scaltra al poeta, assieme al LEONE staturio che incute molta paura, simboleggiando la superbia, e la LUPA inquietante per la sua magrezza che sta a simboleggiare l'avarizia. Panico e sgomento sono i sentimenti che prova il poeta trovandosi davanti alle tre feroci belve.

"Quando vidi costui nel gran diserto ,
<<Miserere di me>>, gridai a lui,
<<qual che tu sia, o ombra o uomo certo!>>
Rispuosemi <<non omo, omo giá fui,
E li parenti miei furon lombardi,
Mantoani per patria ambedue.
Naquisub iulio, ancor che fosse tardi,
E vissi a Roma sotto il buon Augusto [...]
Poeta fui, e cantai di quel giusto
Figliuol d'Anchise che venne di Troia [...]"

Improvvisamente accorre in aiuto del poeta il grande autore dell'Eneide: Virgilio. Egli soccorre Dante, sottraendolo dalle grinfie delle tre belve ed accompagnandolo in quello che sará un vero e proprio viaggio Infernale.



Siete pronti? Non abbiate paura. Stiamo per decollare verso "la cittá dolente...verso l'eterno dolore".